Storia Giapponese 4: Modernizzazione
Storia Giapponese 4: Modernizzazione
Dopo la Restaurazione Meiji nel 1868 il sistema politico cambiò completamente ed il Giappone si sviluppo’ molto, soprattutto nella tecnologia e nell’industria, anche se i popoli rimasero ancora poveri. Il governo pensava che la cosa piu’ importante fosse che il Giappone diventasse un paese con potere militare come quello europeo per proteggersi dall’invasione dell’Europa.
Di conseguenza, il Giappone riusci’ a diventare fortissimo in Asia e vinse la guerra contro la Cina e anche la Russia. Poi invase e dominò alcune parti dell’Asia, ma a poco a poco entrò’ in conflitto con l’Inghilterra, la Francia, l’Unione Sovietica, la Cina e gli Stati Uniti.
Nel 1940 iniziò’ la Seconda Guerra Mondiale, soprattutto contro gli Stati Uniti per il predominio nel Pacifico...
La guerra finì nel 1945 e il Giappone perse. Tante città furono distrutte dai bombardamenti, Due Bombe atomiche furono lanciate su Hiroshima e Nagasaki e gli Stati Uniti governarono circa cinque anni. Il numero dei morti salì a 2.3 milioni.
Dagli anni ’50 il Giappone ha cominciato a svilupparsi nel settore industriale e commerciale supportato dagli Stati Uniti, e così che siamo arrivati dove siamo oggi.
Perché il Giappone è potuto cambiare così tanto?! Sicuramente ci sono molti fattori. Tanti paesi stranieri ci hanno aiutato molto e anche i giapponesi hanno lavorato molto per ricostruire la loro patria. Inoltre, io penso che il livello di istruzione sia molto correlato.
Prima della Riforma Meiji, continuarono i tempi di pace, e c’erano tante scuole. I bambini dei Samurai andavano allea scuola dei capi di ogni samurai locali e studiavano la storia giapponese, la letteratura antica giapponese e anche la strategia militare; invece, i bambini dei commercianti e contadini imparavano a leggere, scrivere e l’aritmetica nei templi oppure nelle scuole private.
In quegli anni, Il tasso di alfabetizzazione era 60-70%. Poi, dopo la Riforma Meiji tutti i bambini giapponesi dovettero andare a scuole locali.
Credo che l’educazione sia la più importante cosa per sviluppare e mantenere la forza nazionale.